Gli organi trapiantabili.

L’obiettivo del trapianto è la sostituzione di un organo o di un tessuto irreversibilmente compromesso – senza possibilità di cura con altri trattamenti – con uno funzionale. In alcuni casi, come il rene e il pancreas, il trapianto è la terapia sostitutiva più efficace e tollerabile rispetto alla dialisi o alla somministrazione di insulina.

Le malattie per le quali si può rendere necessario un trapianto sono molteplici e variano a seconda dell’organo: per esempio la cardiomiopatia per il cuore, la cirrosi per il fegato e la fibrosi cistica per il polmone.

In tempi più recenti è stato dato notevole impulso ai trapianti compositi, che riguardano cioè più tessuti (per esempio pelle, tessuti molli, strutture muscolari e scheletriche) come quelli di mano e di viso. Si tratta di procedure non essenziali per la sopravvivenza e chirurgicamente complesse, che sollevano spesso interrogativi etici: la necessità di terapie immunosoppressive incisive, infatti, espone il paziente a elevato rischio di infezioni e, per quanto i risultati finora ottenuti siano incoraggianti, il successo funzionale non è scontato.

Più in dettaglio, anche se idealmente si fa solitamente riferito a un organo, il trapianto può riguardare:

  • UN ORGANO SOLIDO:
    fegato, rene, polmone, cuore, stomaco, intestino e pancreas (va ricordato che la legge vieta il trapianto di cervello e gonadi, ossia testicoli e ovaie)
  • UN TESSUTO:
    cornee, segmenti di osso, cartilagini, tendini, segmenti vascolari, valvole cardiache e pelle
  • CELLULE:
    l’esempio classico è la trasfusione di cellule staminali ematopoietiche (trapianto di midollo osseo), prelevate dal midollo osseo, dal sangue periferico e anche dal cordone ombelicale di un donatore e utilizzate per ripopolare il midollo osseo di un individuo affetto da una malattia oncoematologica (leucemia, linfoma). Altre cellule trapiantabili sono quelle delle isole pancreatiche (cellule di Langerhans), che producono insulina e vengono impiegate negli individui affetti da diabete mellito non più responsivi alla terapia.

Va precisato che non si pongono più limiti tassativi d’età per la donazione di organi, che oggi possono essere effettuate, per esempio per il fegato e il rene, anche da ultraottantenni. Si possono donare da vivente il rene e una porzione del fegato; dal 2012 è consentito anche il trapianto parziale tra persone viventi di polmone, pancreas e intestino.

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